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Il comitato nasce a seguito della minaccia di un ritorno al nucleare resa effettiva dalla Legge Sviluppo “ Le grandi riforme per rilanciare l’economia del paese” approvata in Luglio 2009 dal Governo. Il vecchio piano CNEN risalente agli anni 80’ prevedeva un sito nucleare a Legnago in località Torretta, e ad oggi mancando una definitiva localizzazione degli impianti, quel piano ritorna tristemente alla ribalta. Ad aggravare quest’ipotesi dobbiamo anche registrare l’intervento del Presidente della Regione Veneto Giancarlo Galan che ha manifestato quest’estate la disponibilità ad accoglierne una nella nostra Regione. Il comitato si pone come mezzo di contrasto a questa scelta, nel nostro territorio e in tutto il territorio nazionale ribadendo l’importanza di investire nel risparmio energetico, nell’efficienza energetica e nelle fonti di energia rinnovabile in linea con altri paesi europei

martedì 4 maggio 2010

SUSSIDI AL NUCLEARE

Fonte: Qualenergia - Gennaio Febbraio 2010

A nome del Governo il sottosegretario Saglia, ha tenuto a precisare che non saranno previsti sussidi al nucleare.
Il National Audit Office inglese, ente che controlla i conti pubblici, non è della stessa opinione, infatti, nel rapporto pubblicato a Gennaio riguardo la vendita di British Energy a EDF, si è analizzato anche la possibilità che EDF costruisca reattori senza ricevere sussidi di stato. Si è concluso che “ci vorranno molti anni per determinare se la vendita di British Energy porterà alla costruzione di nuove centrali nucleari senza sussidi pubblici”. Le stesse difficoltà sono la base dell’annuncio fatto dal ministro Millband.
Negli Stati Uniti, il presidente Obama, probabilmente nel tentativo di cercar maggior consenso, sta considerando l’ipotesi di triplicare i fondi per prestiti garantiti a tasso agevolato introdotti da Bush nel 2007. L’analisi finanziaria di Moody’s si concludeva nel 2008, affermando che con gli incentivi di Bush si potevano costruire soltanto una o due centrali.
Questi punti, insieme al post precedente denotano i limiti del progetto EPR, che si trova sempre più in difficoltà e sempre più oneroso, considerando anche il fatto che i sussidi statali sono fondamentali per la costruzione di questi reattori, naturalmente se i i sussidi vengono inoltrati al nucleare, difficilmente verranno dati anche alle rinnovabili, e se anche venissero offerti anche a quest’ultimi di certo sarebbero ritoccati verso il basso.
Ma allora che futuro ci aspetta con questi EPR? Con il nucleare? A voi la risposta

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