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Il comitato nasce a seguito della minaccia di un ritorno al nucleare resa effettiva dalla Legge Sviluppo “ Le grandi riforme per rilanciare l’economia del paese” approvata in Luglio 2009 dal Governo. Il vecchio piano CNEN risalente agli anni 80’ prevedeva un sito nucleare a Legnago in località Torretta, e ad oggi mancando una definitiva localizzazione degli impianti, quel piano ritorna tristemente alla ribalta. Ad aggravare quest’ipotesi dobbiamo anche registrare l’intervento del Presidente della Regione Veneto Giancarlo Galan che ha manifestato quest’estate la disponibilità ad accoglierne una nella nostra Regione. Il comitato si pone come mezzo di contrasto a questa scelta, nel nostro territorio e in tutto il territorio nazionale ribadendo l’importanza di investire nel risparmio energetico, nell’efficienza energetica e nelle fonti di energia rinnovabile in linea con altri paesi europei

venerdì 12 febbraio 2010

QUELLO CHE SCAJOLA NON DICE


.:: Alfiero Grandi Pubblicato in data: 02/02/2010

- Pubblicato da L'Unità il 1/02/10

L’ERRORE NUCLEARE. Il Ministro Scaiola sul nucleare fa affermazioni gravi e sbagliate.
Scaiola confessa che dal 2012 l’Italia pagherà l’infrazione agli impegni con l’Europa (il 20- 20- 20) pur sapendo che il nucleare entrerebbe in funzione solo nel 2020 e dà per scontato che i cittadini italiani pagheranno dal 2012 nelle bollette 3 milioni al giorno , invece puntando subito sulle energie rinnovabili e sul risparmio l’Italia potrebbe rientrare negli obiettivi europei.
Scaiola dice che lo Stato sborserà solo pochi milioni di euro per l’Agenzia per la sicurezza, è la conferma che l’Agenzia prevista dal Governo non garantisce i cittadini e l’ambiente. In Francia l’Agenzia ha un budget di centinaia di milioni di euro e centinaia di tecnici.
Inoltre l’a.d. di Enel non solo vuole togliere i poteri sulle centrali alle Regioni (Scaiola è d’accordo) ma chiede garanzie tariffarie per garantire gli investitori e quindi se non pagherà lo Stato pagheranno i cittadini con le bollette.
Il nucleare non costa meno: per costruire una centrale occorrono circa 7 miliardi di euro (Canada ha rinunciato), il prezzo dell’uranio è in crescita e importeremo tutto: tecnologie e uranio. Nei costi vengono ignorati smantellamento delle centrali e scorie, che rimarrano per secoli alle nuove generazioni.
L’eolico invece ha costi inferiori (dati Governo USA) ma è fonte rinnovabile e pulita.
CGIL-Lega Ambiente hanno presentato un piano per le energie rinnovabili, confermato da Il sole 24 ore, che creerebbe 100.000 posti di lavoro qualificati, così si potrebbero rispettare gli obiettivi europei del 20-20-20 su tutta l’energia, mentre il Governo con il nucleare arriva al 5 %.
Negli USA dall’incidente di Tree miles Island (30 anni) non si costruiscono nuove centrali nucleari perchè non convenienti e non sicure.
Solo Scaiola può dire che le scorie prodotte nelle nuove centrali saranno poche, per di più quelle degli impianti chiusi sono ancora lì e lo smantellamento non è mai iniziato.
La faciloneria del Ministro conferma che il Governo vuole le centrali e nasconde la pericolosità di impianti come quelli che si vorrebbero insediare in Italia. Le Agenzie francese, inglese e finlandese chiedono per sicurezza perfino una riprogettazione informatica delle centrali EPR.
Il Governo vuole imporre comunque le centrali, anche contro le Regioni, finge di non conoscere le localizzazioni e ha previsto procedure di vera e propria militarizzazione dei siti prescelti.
Occorre un NO netto al nucleare nella campagna elettorale, sostenendo i ricorsi delle Regioni contro la legge 99/2009 e con l’impegno a promuovere un referendum abrogativo (5 Regioni possono farlo) se il Governo insisterà sulla scelta.
L’Italia non ha le risorse per fare tutto, il nucleare è alternativo allo sviluppo delle energie da fonti rinnovabili.
Alfiero Grandi

2 commenti:

  1. Salve a tutti sono Marcello di Legnago che in merito alla questione ha ovviamente un suo parere che è essenzialmente opposto a quello di Scaiola, Berlusconi e tutti gli altri che vogliono venderci il nucleare come il futuro energetico di noi italiani.
    E così alla faccia del popolo sovrano che esercita la sua sovranità tramite le regole democratiche stabilite dalle leggi e dalla costituzione, chi ha la rsponsabilità di governo se ne infischia del referendum di 20 anni fa e va per la sua strada.

    Prima domanda: perchè non si rifà quel referendum, così capiamo cosa relamente vogliono gli italiani?

    Poi: perchè lo Stato, visto che è Lui (noi) a cacciare i soldi, non impiega le stesse cifre per incentivare il privato all'installazione di fonti alternative e rinnovabili?

    Lo sanno anche i muri che tempo qualche anno il nucleare, visto l'andamento dei prezzi all'oncia, sarà antieconomico ma loro (berlusconi e soci) avanti sempre.

    Abbiamo già tanti problemi con delle "semplici" discariche per il rifiuto cosiddetto secco; sono tutte piene, non ci sono gli spazi per nuove discariche, gli inceneritori sono dannosi per l'ambiente circostante e creano rifiuti speciali da stoccare in altre discariche, che nessuno vuole.
    Come pensano di gestire delle scorie con potenzialità millenarie?
    Si sono chiesti perchè la FRancia che ha preso il combustibile nucleare delle nostre centrali poi ci ritorna le scorie invece di tenersele?

    Evidentemente no, sono troppo impegnati nel businnes, alla faccia e sulla pelle di tutti anche di chi li ha votati.

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  2. Gli incentivi per installare gli impianti che sfruttano fonti energetiche rinnovabili già ci sono, piuttosto io opterei per investire i soldi che si vogliono dare al nucleare, per la ricerca ed il perfezionamento di centrali rinnovabili, oppure per creare una nuova centrale termodinamica (vedi l'esempio spagnolo).

    Alessio R.

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