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Il comitato nasce a seguito della minaccia di un ritorno al nucleare resa effettiva dalla Legge Sviluppo “ Le grandi riforme per rilanciare l’economia del paese” approvata in Luglio 2009 dal Governo. Il vecchio piano CNEN risalente agli anni 80’ prevedeva un sito nucleare a Legnago in località Torretta, e ad oggi mancando una definitiva localizzazione degli impianti, quel piano ritorna tristemente alla ribalta. Ad aggravare quest’ipotesi dobbiamo anche registrare l’intervento del Presidente della Regione Veneto Giancarlo Galan che ha manifestato quest’estate la disponibilità ad accoglierne una nella nostra Regione. Il comitato si pone come mezzo di contrasto a questa scelta, nel nostro territorio e in tutto il territorio nazionale ribadendo l’importanza di investire nel risparmio energetico, nell’efficienza energetica e nelle fonti di energia rinnovabile in linea con altri paesi europei

domenica 21 marzo 2010

Disastro nucleare di Chernobyl

Non tutti possono capire le dimensioni reali del disastro nucleare di Chernobyl, di ciu la Bielorussia subisce ancora le conseguenze. Molti, specialmente all'estero, pensano che questo incidente sia un evento del lontano passato, ma continua ad interessare tutte le sfere di attività vitale. La cosa peggiore è che non si può essere sicuri che le conseguenze peggiori per la salute e l'ambiente sono nel passato.

Conseguenze ecologiche.
Il 26 aprile 1986, nella quarta unitа della centrale elettrica nucleare di Chernobyl (Ucraina) è accaduto l’incidente. Durante le prime settimane successive al disastro livelli elevati di radiazione causata dagli isotopi di breve durata, soprattutto iodio-131, sono stati registrati su tutto il territorio bielorusso. In alcune città l'intensitа di radiazione ha raggiunto 27 mr/h (circa mille volte superiore alla norma).

Nel periodo attuale e nel prossimo futuro la situazione radioecologica in Bielorussia è determinata dall'attività degli isotopi longevi. Tra loro cesio-137, stronzio-90 e gli elementi transuranici plutonio-238, 239, 240, 241 ed americio-241.

Subito dopo il disastro quasi il 23% del territorio bielorusso con circa 2 milioni di abitanti è stato contaminato da cesio -137, producendo radiazioni del livello di più di 37 kBq/km2. Sul 66% del territorio della repubblica la densità di contaminazione da cesio-137 eccedeva i 0.3 Ci/km2. Secondo diverse valutazioni alla Bielorussia tocca il 34 - 70% delle precipitazioni radioattive totale di questo radionuclide del totale del continente europeo. Date le dimensioni e la complessità delle conseguenze del disastro il governo ha approvato un certo numero di vaste misure, compreso il trasloco degli abitanti dalle zone più contaminate. Nel mese di luglio del 1990 il Consiglio Supremo della Bielorussia, dopo aver considerato la vastità e la gravità delle conseguenze della catastrofe di Chernobyl, ha dichiarato il territorio della repubblica zona di disastro ecologico.

Secondo i dati scientifici a partire da 2002 la situazione radioecologica può essere suddivisa come segue: il 21% del territorio totale (oltre 43 mila km2, principalmente nelle regioni di Gomel, Mogilev e Brest) è contaminato da cesio-137 e quasi 20 mila km2 sono contaminati con stronzio-90 nelle regioni di Mogilev e Gomel (circa il 10% del territorio).

La contaminazione radioattiva del terreno pone seri problemi per il settore agricolo, prima di tutto per quanto riguarda la qualità accettabile degli alimenti prodotti. Sono stati danneggiati anche altri ecosistemi.

I sistemi acquatici più contaminati sono i bacini dei fiumi Dnieper, Sozh e Pripyat. Il problema della contaminazione radioattiva delle masse d'aria si riferisce soltanto alle zone adiacenti quella dell’evacuazione. La formazione della polvere aumenta notevolmente durante i lavori nei campi e nelle altre attività. I disastri naturali incidono significativamente sulla contaminazione radioattiva, soprattutto gli incendi delle foreste e della torba. In seguito alla catastofe nella zona di contaminazione radioattiva si trovano quasi 1.7 milioni di ettari di foreste ossia il 23% delle foreste della repubblica. Secondo le previsioni la contaminazione da radionuclidi delle foreste aumenterà. Tra i prodotti alimentari dei boschi sono contaminati maggiormente i funghi e le bacche (i mirtilli, gli ossicocchi e le fragoline).

Conseguenze sulla salute.
Le mappe delle precipitazioni radioattive di iodio-131 pubblicate durante i primi mesi successivi all'incidente e la ripartizione geografica dei casi di cancro alla tiroide forniscono le prove che praticamente tutta la popolazione della Bielorussia ha subito cosi detta la “scossa dello iodio. L’ irradiazione della tiroide durante il periodo dello iodio ha interessato oltre 500 mila persone tra gli abitanti bielorussi. Più del 30% dei bielorussi soffrono di patologie della tiroide legate al disastro nucleare di Chernobyl. Come è noto a tale patologia conseguono altri disturbi, quali malattie cardiovascolari, cancro al seno e al sistema riproduttivo femminile, disturbi di omeostasi, di metabolismo e dello stato psico-emozionale.

Dalla scossa dello iodio sono stati maggiormente irradiati i bambini (in particolare sotto 7 anni) e gli adolescenti. Si registra un notevole aumento del cancro alla tiroide tra i bambini. Al confronto con il periodo pre-disastro il numero dei casi di cancro tra questi ultimi è aumentato di 33.6 volte e tra gli adulti di 2.5-7 volte.

Per migliorare il supporto medico fornito a questa categoria della popolazione è stato messo a disposizione un certo numero di istituzioni scientifiche e della sanità pubblica.

Oltre alla patologia della tiroide nella popolazione residente nelle zone contaminate si registrano tanti casi di malattie del sistema nervoso ed endocrino. Inoltre, nelle zone contaminate si registra un’aumento dei difetti congeniti allo sviluppo rispetto al periodo pre-disastro.

Si possono pronosticare effetti indiretti della radioattività sulla salute della popolazione sulla base dei dati dei casi di malattie tra le persone che hanno partecipato alla liquidazione delle conseguenze del disastro nel 1986-1987 (circa 70 mila unità) confrontandoli con quelli relativi alla popolazione di simile età che non si sottopone a controlli particolari. Particolarmente tante sono le differenze nei casi di malattie del sistema endocrino (7.4 volte), del sistema della circolazione del sangue (7.4 volte), della digestione (6.4 volte), del sistema nervoso (3.2 volte), dei tumori (2.1 volte).

Il livello di invalidità permanente tra le persone che hanno partecipato alla liquidazione delle conseguenze del disastro è di 1.6 volte superiore a quello della popolazione adulta nella repubblica (114.3 e 71.6 casi ogni 10 mila persone, rispettivamente). Le cause principali di invalidità sono le malattie del sistema della circolazione del sangue e i tumori.

Danni sociali ed economici.
Il disastro nucleare di Chernobyl ha interessato tutte le sfere delle attività vitali, la produzione, la cultura, la scienza, l'economia, ecc. Sono stati messi fuori dall'attività produttiva agricola 2.64 mila km2 di terreno coltivabile. Sono stati liquidati 54 poderi statali e collettivi nel settore agricolo, chiuse 9 fabbriche nel settore commerciale. Nel terreno arabile il raccolto è stato significativamente ridotto, drasticamente decimato il numero dei capi di bestiame.

Sostanzialmente è diminuito l'utilizzo delle risorse minerali, forestali ed altre. Nella zona contaminata esistono 132 giacimenti di materie prime minerali di vario tipo, 22 dei quali sono stati rimossi dall'attività produttiva.

La silvicultura è stata molto danneggiata. Attualmente la perdita annuale delle risorse del legname eccede i 2 milioni di m2. Nella zona contaminata sono situate circa 340 imprese industriali, le cui condizioni di funzionamento sono peggiorate.

I danni totali causati alla repubblica dall'incidente di Chernobyl calcolati per il periodo di 30 anni da relativo superamento sono valutati in USD 235 miliardi, pari a 32 budget repubblicani del 1985. Ciò include le perdite relative al deterioramento della salute, al danneggiamento alle industrie ed al settore sociale, al settore agricolo, all'industria edilizia, al trasporto, alle comunicazioni, all'alloggiamento ed alle aziende communali di abitazioni e servizi, alla contaminazione delle risorse minerarie e materiali di base, alle risorse terriere, idriche, forestali ed altre, così come i dispendi supplementari relativi alla liquidazione ed all'attenuazione delle conseguenze del disastro, nonchè l’assicurazione delle condizioni sicure per la vita della popolazione.

Le sfere principali di attività per il superamento delle conseguenze di disastro.
Durante i primi anni successivi alla catastrofe il Consiglio dei Ministri ha adottato diverse disposizioni e impartito istruzioni circa i problemi di liquidazione delle conseguenze del disastro nucleare di Chernobyl. Tuttavia era sempre più evidente che senza un programma governativo definito della liquidazione delle conseguenze di questo disastro e una rispettiva legislazione tutto il complesso dei problemi non poteva essere risolto. A questo scopo negli anni 1990-1991 si è lavorato intensamente per formulare e promulgare leggi adeguate.

Provvedimenti protettivi nel settore agricolo.
Poichè una parte considerevole della contaminazione si forma attraverso l’assunzione dei radionuclidi con i prodotti alimentari i provvedimenti diretti alla ricezione dei prodotti con i radionuclidi nei limiti della norma nelle zone contaminate hanno importanza primaria. A questo scopo la Bielorussia effettua una gamma di provvedimenti protettivi, inclusi i seguenti:

• Calcinatura dei terreni acidi (oltre 40 mila ettari all’anno);
• Immisione di dosi maggiori di concimi potassici e fosforici nella intera zona dei terreni agricoli contaminati da cesio-137 superiore a 1 ci/km2;
• Immisione di pesticidi nelle colture su terreni con densità di contaminazione da cesio-137 superiore a 5 Ci/km2;
• Miglioramento radicale dei pascoli ed erbai per il bestiame del settore privato e pubblico;
• Utilizzo di assorbenti cesioleganti. La Bielorussia produce boli (pricipalmente per il settore pubblico) e mangimi al ferrocianuro;
• Controllo della radiazione che comprende l'ispezione dei terreni agricoli, il controllo della qualitа di produzione nei limiti del cesio-137 e dello stronzio-90.
Adottare questi ed altri provvedimenti, compresi i processi naturali di autopurificazione e l’immobilizzazione dei radionuclidi, ha permesso nel corso degli anni successivi al disastro di ridurre notevolmente le sostanze radioattive nella produzione agricola: cesio-137 di 10 volte e stronzio-90 di 2-3 volte.

La direzione indispensabile nei lavori di liquidazione delle conseguenze del disastro di Chernobyl è verso il mantenimento delle zone di trasferimento e di isolamento. La zona di trasferimento si estende su 450 mila ettari. La zona di isolamento ne occupa 170 mila, su cui è stata creata la riserva statale di eco-radiazione di Polessie, allo scopo di impedire il trasferimento dei radionuclidi nelle zone meno contaminate, per la protezione dei boschi dagli incendi, per lo studio dello stato dei complessi vegeto-naturali e per il controllo radioecologico.

Lo stato ha particolare cura circa la salute dei bambini che risiedono nelle zone contaminate. Oltre 474 mila persone hanno diritto alla ristabilizzazione, compresi 397 mila bambini ed adolescenti. Le possibilità dello stato permettono di effetuareannualmente la ristabilizzazione di circa la metà dei bisognosi. Nel sistema del comitato di Chernobyl è stata creata e sviluppata la rete dei centri di riabilitazione per bambini ed adolescenti vittime dell'incidente. Attualmente i centri possono ospitare 1.700 bambini e 3 sono centri in costruzione per altri 800 bambini. Solo nel 2001 sono stati riabilitati nei centri oltre 20 mila bambini ed adolescenti.

I paesi dell’Europa occidentale ed altri paesi forniscono l'assistenza alla Bielorussia nella riabilitazione dei bambini. Negli ultimi 5 anni, quasi 220 mila bambini (oltre 50 mila l’anno) sono stati riabilitati in 19 paesi (Germania, Italia, Francia, Belgio, Spagna, Paesi Bassi, Polonia, Repubblica ceca, Austria, Svezia, Svizzera, Irlanda, Slovacchia, Bulgaria, Iugoslavia, Romania, Gran Bretagna, Lussemburgo e Giappone). Estremamente attive in questa sfera sono le organizzazioni sociali.

Le conseguenze della catastrofe di Chernobyl sono difficili da misurare. Per superarle ci vorranno decine di anni, durante i quali l’economia, le sfere sociali ed altre sfere di importanza vitale saranno sotto il segno del disastro. Annualmente il paese subirà enormi perdite nella produzione e nelle rendite ed i suoi cittadini subiranno perdite relative al deterioramento della salute e della posizione sociale.

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