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Il comitato nasce a seguito della minaccia di un ritorno al nucleare resa effettiva dalla Legge Sviluppo “ Le grandi riforme per rilanciare l’economia del paese” approvata in Luglio 2009 dal Governo. Il vecchio piano CNEN risalente agli anni 80’ prevedeva un sito nucleare a Legnago in località Torretta, e ad oggi mancando una definitiva localizzazione degli impianti, quel piano ritorna tristemente alla ribalta. Ad aggravare quest’ipotesi dobbiamo anche registrare l’intervento del Presidente della Regione Veneto Giancarlo Galan che ha manifestato quest’estate la disponibilità ad accoglierne una nella nostra Regione. Il comitato si pone come mezzo di contrasto a questa scelta, nel nostro territorio e in tutto il territorio nazionale ribadendo l’importanza di investire nel risparmio energetico, nell’efficienza energetica e nelle fonti di energia rinnovabile in linea con altri paesi europei

sabato 27 marzo 2010

Nucleare, Prestigiacomo: “La scelta dei siti non sarà imposta”. Realacci: “Siamo arrivati a una farsa”

Articolo tratto da http://magazine.quotidianonet.ilsole24ore.com del 25 marzo

La localizzazione dei siti non potrà che essere concordata con i territori. Non ci saranno imposizioni”. Così il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo, a margine di un appuntamento a Napoli all’ospedale “Pausillipon” a sostegno di Mara Carfagna, risponde a una domanda specifica sulle scelte del governo legate allo sviluppo del nucleare. “Del resto – aggiunge – gli italiani, a sentire i sondaggi, riconoscono che essere usciti dal nucleare non è stato conveniente per il paese. E poi importiamo energia da paesi che hanno centrali nucleari ai nostri confini”

Il ministro sottolinea che il nucleare “non è tema da campagna elettorale, ne parleremo poi”, e ribadisce che “i siti saranno scelti senz’altro con il coinvolgimento del territorio”. “Ricordiamoci che negli Stati uniti si è scatenata una competizione per avere le centrali nucleari, perché ci sono convenienze a fronte di garanzie totali di sicurezza”, conclude.

E’ d’obbligo ricordare però che in caso di conflitto con gli enti locali il ministero dello sviluppo economico ha il potere di avocare la decisione e imporre un sito.

Realacci, responsabile Green Economy del Pd: “Siamo a una farsa, ma a pagare saranno gli italiani”

“Sul nucleare ormai siamo alla farsa, peccato che i danni saranno a carico degli italiani. La Polverini dichiara che non lo vuole nessuno, Berlusconi oggi in Puglia rassicura che lì non si farà una centrale, così come tutti i canditati nelle varie regioni. E’ un imbroglio indecente che sta caratterizzando tutta la campagna elettorale del Pdl: mentire sapendo di mentire e negare ai cittadini la possibilità di fare del nucleare un punto di valutazione dei candidati in lizza”.

Cosi’ Ermete Realacci, responsabile Green economy del Pd, commentando le dichiarazioni di oggi della candidata alla presidenza del Lazio Renata Polverini.

“Appena si prova a parlare di contenuti – prosegue Realacci – il centro-destro sceglie la via della menzogna”. Il Governo, “unico caso in un paese occidentale – prosegue l’esponente Pd – ha approvato una legge che decide la costruzione delle centrali nucleari anche contro il volere di regioni e territori”. Ma in campagna elettorale “il tema viene sistematicamente rimosso e anzi si rassicurano gli lettori che non sarà in quella regione che si costruirà una centrale o un sito di stoccaggio delle scorie”, attacca Realacci.

Del resto, conclude il democratico, “Berlusconi sa benissimo che la maggior parte degli italiani, è contraria ad un ritorno all’atomo. Ma con la solita strategia racconta una verità mutevole e ben sapendo che il nucleare è un argomento complicato, volutamente lo nasconde o lo mistifica”.

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