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Il comitato nasce a seguito della minaccia di un ritorno al nucleare resa effettiva dalla Legge Sviluppo “ Le grandi riforme per rilanciare l’economia del paese” approvata in Luglio 2009 dal Governo. Il vecchio piano CNEN risalente agli anni 80’ prevedeva un sito nucleare a Legnago in località Torretta, e ad oggi mancando una definitiva localizzazione degli impianti, quel piano ritorna tristemente alla ribalta. Ad aggravare quest’ipotesi dobbiamo anche registrare l’intervento del Presidente della Regione Veneto Giancarlo Galan che ha manifestato quest’estate la disponibilità ad accoglierne una nella nostra Regione. Il comitato si pone come mezzo di contrasto a questa scelta, nel nostro territorio e in tutto il territorio nazionale ribadendo l’importanza di investire nel risparmio energetico, nell’efficienza energetica e nelle fonti di energia rinnovabile in linea con altri paesi europei

domenica 21 marzo 2010

Sortir du nucléaire: “con l’Epr rischio Chernobyl”


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IL MANIFESTO BLOG - Dal roquefort alla fusée Ariane, notizie da Parigi a cura di Anna Maria Merlo

  • Nel giorno in cui Nicolas Sarkozy inaugura la conferenza ministeriale di 65 paesi dedicata alla “rinascita” del nucleare civile e offre al mondo la tecnologia francese, la rete Sortir du nucléaire denuncia i rischi legati al reattore di terza generazione Epr. Secondo dei documenti interni di Edf, la società elettrica che sfrutterà l’Epr di Flamanville, nella Manche, la cui apertura è prevista nel 2012, il reattore di terza generazione fa correre dei rischi “di tipo Chenobyl”. “Abbiamo fatto una prima lettura dei documenti, prima di affidarli a degli esperti per un’analisi più approfondita - afferma Charlotte Mijeon, portavoce di Sortir du nucléaire - ma ci sono già cose molto gravi che sono evidenti. Il problema sembra provenire dal sistema di pilotaggio, che deve permettere di modulare la potenza del reattore per seguire la domanda di elettricità. Questa sistema è previsto per aumentare il rendimento. Il problema è che il nucleare non è fatto per le variazioni di intensità e questo puo’ provocare una perdita di controllo, il sistema puo’ imballarsi e creare un incidente tipo Chernobyl. E’ una vera bomba”. Secondo la portavoce, “sembra che la concezione dell’Epr aumenti il rischio di un incidente di tipo Chernobyl, che comporterebbe la distruzione della cinta di confinamento e la dispersione massiccia di radionucleidi nell’atmosfera”. I documenti segreti di Edf sono stati redatti tra il 2004 e il 2009. Ma a Edf affermano: “nessuna conclusione puo’ essere tratta al momento attuale”.

La Francia, che ha in costruizione un Epr e Flamanville e ne ha previsto un altro per il 2017 a Penly, nella Seine-Maritime, ha già venduto un Epr alla Finlandia. Il cantiere è in grande ritardo, i costi sono raddoppiati. Anche la Cina è interessata, mentre la tecnologia francese ha subito una sconfitta a Abu Dhabi, dove un contratto di 40 miliardi di dollari è andato ai sud-coreani. L’Epr è il reattore che dovrebbe essere comprato dall’Italia, in seguito alla svolta nucleare de governo Berlusconi.

Sarkozy, che ha fatto della vendita della tecnologia nucleare civile nel mondo la punta di lancia della diplomazia francese, in apertura della conferenza parigina che deve preparare il vertice sul nucleare dei capi di stato e di governo convocato da Obama a Washington il 12 e 13 aprile prossimi, ha sottolineato l’importanza del legame tra la diffusione del nucleare civile e l’adesione al trattato di non proliferazione. All’Iran (che, con la Siria, non era invitato alla conferenza parigina) ha propoosto l’esempio della decisione “storica” della Libia, che nel 2003 ha rinunciato all’acquisizione clandestina di materiale nucleare. Sarkozy ha anche proposto di creare un Istituto internazionale dell’energia nucleare, con sede in Francia, che sarà costituito da una scuola per formare tecnici del settore e da una struttura di ricerca.

I documenti interni di Edf sono sul sito http://www.sortirdunucleaire.org/

di Anna Maria
8 marzo 2010

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